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Bautista a cuore aperto: "L’ultimo risultato che ottieni è quello che conta"

Tuesday, 26 February 2019 14:11 GMT

Il pilota Ducati parla del suo debutto esplosivo e, anche, di temi più personali come gli amici, la sua città e il rapporto con i tifosi 

Campione del mondo nella 125cc, vice campione in 250cc, stella della MotoGP e adesso esordiente nel Campionato mondiale Superbike, Alvaro Bautista è sempre lo stesso pilota. Lo scorso fine settimana è stato protagonista a Phillip Island dopo aver centrato tre vittorie nel primo Round, un inizio ambizioso che gli ha permesso di rifarsi dopo alcuni anni passati lontani dal podio. WorldSBK.com ha intervistato il pilota di Toledo al termine del suo straordinario weekend australiano. Ecco qui Alvaro Bautista e le sue opinioni.

Cos’è vincere? Per me è quello che provi quando puoi fare qualsiasi cosa, il profumo dello champagne che mi è mancato per molto tempo e avere la sensazione che in quel preciso istante sei il migliore in quello che fai. 

Questo fine settimana ho fatto qualcosa difficile da immaginare. Da molti anni non mi succedeva una cosa simile, sono molto contento. Mi sento orgoglioso perché ho lavorato duro durante questi anni. Forse non sono stato nel momento e nel posto giusto col pacchetto adeguato però alla fine tutto viene ricompensato.   

Non ho mai smesso di lavorare, anzi ho lavorato sempre di più per cercare di raggiungere i miei obiettivi, cercando di dare sempre il meglio di me per vincere, in una categoria o in un’altra.

Ho 34 anni. Potrei sembrare già grande, però salgo in moto con la stessa emozione che avevo quando ho iniziato, la stessa voglia e le stesse ambizioni. Per me le moto sono tutto, ho iniziato a salirci in sella fin da piccolissimo, sono la mia vita.

Fuori dalle gare ho la fortuna di avere una famiglia fantastica che mi ha sempre appoggiato, fin dall’inizio, tanto nei momenti buoni come in quelli più difficili. Questo può confermarlo chiunque. Anche i miei amici sono importanti, ho la fortuna di averne di autentici e questo è quello che apprezzo di più dalla vita.

Nel mio cerchio più ristretto ci sono sempre Mario, il mio assistente, e Grace, mia moglie. Mario non lo considero un assistente se non un amico che mi accompagna, che si prende cura di me e che rende possibile farmi essere dove devo stare, ovvero è in sella ad una moto. Non devo preoccuparmi di niente perché si occupa di tutto lui. Grace è splendida, è sempre di buon umore, cerca di strapparmi un sorriso nei momenti difficili. Mi conosce e sa come comportarsi con me. E poi c’è la mia famiglia che a volte viene ai circuiti.

La squadra e la relazione con i tecnici sono altrettanto importanti. È fondamentale che ci sia un rapporto di fiducia reciproca. Molte volte ci capiamo e ci diciamo quello che vogliamo dirci solo con uno sguardo.

Quando sono a casa mi piacere rilassarmi, godere del tempo a disposizione per stare con i miei amici e la mia famiglia. Mi piace andare al cinema, mi rilassa e mi piace cucinare. Posso preparare diversi piatti. Certo, ci sono gli allenamenti e il lavoro in palestra e sono quelli i momenti in cui do' il massimo per migliorare ogni giorno. Però a parte questo mi piace molto la tranquillità.

Si, sono un pilota di Talavera de la Reina (Toledo). Non c’è molta gente da queste parti che abbia corso in MotoGP, in Superbike e che abbia vinto gare o che sia salito più volte sul podio. Penso che dalla zona da cui provengo non sia facile arrivare dove sono arrivato io. Non abbiamo mai avuto l’appoggio e il seguito che c’è in Catalogna o a Valencia dove le moto hanno sempre trovato più sostenitori. Per me è stato difficile però alla fine col lavoro ci siamo riusciti e ho avuto la fortuna di poter diventare pilota nella vita. Non voglio dire di avere più rispetto ad altri ma dico solo di aver avuto più difficoltà, questo è sicuro.

Mi ricordo che quando vinsi il mondiale nel 2006 ci fu un boom. Non potevo nemmeno uscire per strada che tutti volevano una foto o un autografo di Alvaro. Adesso credo che le 90.000 persone che vivono a Talavera si sono già fatte una foto con me, per cui penso che potrò passeggiare tranquillo per strada… anche se dopo un weekend come quello in Australia sono sicuro che la gente vorrà rinnovare foto o autografi!

In realtà apprezzo che ci siano persone che mi vogliano bene e che mi seguano. Nessuno è profeta in patria però a me la gente della mia città mi sostiene e mi appoggia molto, ho un fan club fantastico che organizza tantissime iniziative e mi tratta benissimo. Sono orgoglioso di sapere che le persone mi apprezzino.

Sono stato campione del mondo e mi sono divertito tanto. In quel momento sì che ti senti il re del mondo. Nel 2006 ho realizzato un mio sogno. Questo non me lo toglie nessuno, però alla fine nello sport conta solo l’ultimo risultato che ottieni. Oggi hai vinto, sei il migliore. Domani hai un problema, non vinci e già non vali più niente. È così, per questo non puoi rilassarti mai, devi andare sempre al massimo, innovandoti e migliorandoti continuamente se vuoi crescere come atleta.

Chi è Alvaro Bautista? È questa l’ultima domanda? È un ragazzo simpatico, di Talavera de la Reina, un tipo a posto al quale non piacciono le cose stravaganti. Una persona a cui piace passare il tempo con la propria gente, con la sua famiglia. Uno, il cui padre gli trasmise la passione per le moto e che adesso si diverte insieme a lui. Una persona a cui piace vivere ed essere il più felice del mondo…

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